Verso l’Olimpiade 2018 – Pyeongchang (Corea del Sud): 9 Febbrario – 25 Febbraio

Lo sport è cultura. L’arte è cultura. Lo sport è arte.

Aristotele ha cambiato il mondo; la sua teoria del sillogismo ha dato all’uomo una nuova via di ragionamento; un’infinità di strade si sono aperta di fronte ai nostri sguardi attoniti! Ora possiamo dire, con certezza: lo sport è arte. Ora dobbiamo sviscerarne la profondità e guardare oltre le apparenze. Il ragionamento concatenato di Aristotele (ovvero il sillogismo) non fa una piega. Il gesto atletico è arte. La padronanza del proprio corpo, la perfetta composizione armonica dei muscoli, il fisico asciutto, plastico e sinuoso, sono caratteristiche ricercate, nonché, elogiate dagli albori dei nostri tempi. Lo sport è arte.

Di conseguenza:

“Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza.”

(Dante, vv.118-120, Inferno XXVI)

Conoscenza di sé stessi. Consapevolezza del proprio intelletto collegato al proprio corpo. Attitudine al controllo del fisico nel caotico movimento dello spazio.L’essere plastico dell’essere umano.

Il collegamento con l’arte di Boccioni è d’obbligo. “Dinamismo di un ciclista”, 1913

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Nel “Manifesto della pittura futurista” (11 Febbraio 1910) Boccioni, Russolo, Carrà, Balla e Severini danno una definizione molto specifica dell’inserimento di un movimento di un essere vivente all’interno del mutevole spazio circostante:

“Il gesto per noi, non sarà piú un momento fermato del dinamismo universale: sarà, decisamente, la sensazione dinamica eternata come tale.

Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido.

Una figura non è mai stabile davanti a noi ma appare e scompare incessantemente. Per la persistenza della immagine nella retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono. Cosí un cavallo in corsa non ha quattro gambe: ne ha venti e i loro movimenti sono triangolari. Tutto in arte è convenzione, e le verità di ieri sono oggi, per noi, pure menzogne.”

“IL DINAMISMO UNIVERSALE DEVE ESSERE RESO COME SENSAZIONE DINAMICA”

Così risulta semplice creare un diretto corrispettivo con lo sport. Infatti, il gesto atletico, di qualsivoglia disciplina, è movimento, è dinamismo, è capacità di interagire con lo spazio, è assuefazione alle forze in gioco, è maestria, è saper sfruttare la difficoltà per creare velocità e altro movimento. L’atleta diventa parte integrante dell’ambiente in cui si trova e l’ambiente stesso partecipa alla competizione, nella buona o cattiva sorte.

Fatica, impegno, dedizione, concentrazione, rispetto, accettazione, comprensione: sono tutti ingredienti fondamentali e indispensabili per essere uno sportivo come si deve; sono tutte caratteristiche che contraddistinguono un buon individuo. Sono gli elementi per essere un perfetto leader: sportivo, istituzionale, sociale, politico. Sono gli elementi per essere Uomo. Lo sport, con queste premesse, va dipinto come maestro di vita. Non importa la disciplina prescelta, non importa il livello di partecipazione. Non importa chi tu sia, di chi tu sia figlio, da dove tu venga, quanti soldi tu abbia, che macchina ci sia nel tuo garage e che orologi segnino le tue ore. Nello sport conta solo il verdetto finale. In definitiva, pietra miliare dell’educazione moderna: non importa il risultato, importa partecipare con determinazione. Si può rimanere affascinati da un buon gesto tecnico. Si può ambire ad eguagliare un campione ma bisogna sapere, sempre, che non sarà facile. Non impossibile. Difficile. Molto difficile. Bisogna partire dalle basi, ammirare, copiare e mettercela tutta. Ricorda: gli atleti non sono divinità primordiali. Gli atleti sono uomini normali. Siamo tutti noi. Dobbiamo recuperare cultura. Dobbiamo insegnare lo sport ai nostri bambini. Dobbiamo insegnare che solo la fatica, l’impegno, la dedizione, la concentrazione portano a un risultato; dobbiamo insegnare ad avere rispetto verso i nostri rivali; dobbiamo insegnare ad accettare le sconfitte e a comprenderne il motivo. Dobbiamo insegnare che per ottenere qualsiasi cosa ci vuole tempo. Noi siamo l’esito di quello che otteniamo, nello sport e nella vita.

Quanto è bello vincere. Quanto è appagante sentirsi, anche solo per un attimo, un campione. Non è mai finita. Oggi vinci, domani perdi. La concatenazione continua dei fatti di tutta la nostra vita è la vita stessa. Un atleta, noi tutti, avvolto dal suo stesso spazio, il dinamismo di quel corpo preparato ad affrontare la sfida. Chiudi gli occhi, visualizza l’obiettivo, percepisci il movimento. Compi l’atto. Ricorda: il fisico non può muoversi senza l’appoggio di una mente istruita, salda e dinamica allo stesso tempo.

BUONA OLIMPIADE A TUTTI

Arianna Forni

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