Let it go, let it go
“The snow glows white on the mountain tonight
Not a footprint to be seen
A kingdom of isolation
And it looks like I’m the queen” (Frozen, il regno di ghiaccio, 2013)
Lascialo andare, dimenticati, prosegui, non ti fermare. La cosa più importante è restare forti, integerrimi, aperti al cambiamento ma fedeli al proprio essere, all’essenza di ciò che siamo. Sarebbe legittimo chiedersi se, veramente, sappiamo chi siamo; la nostra vocina interiore può suggerircelo, ci può raccontare la nostra vita, ci può dire cosa vogliamo. Ecco delinearsi la direzione da seguire. Lascialo andare, scordati del passato e prosegui. E’ vero, siamo fatti di esperienze ma, ricordati, “siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni” (W. Shakespeare, La tempesta, Atto IV). A questo punto entra in gioco la mente e le sue infinite capacità. Riconoscere la realtà non è solo raziocinio, è un dono, è una capacità che non tutti hanno e non tutti vogliono avere. Sapere dove stiamo vivendo, cosa stiamo facendo, perché, dove stiamo andando non è cosa semplice, anzi, comporta un enorme lavoro da fare su sé stessi. La mente, un elemento concreto, fisico ma altrettanto impalpabile, mobile, incontrollabile; il nostro cervello produce reazioni nervose che dicono al corpo cosa fare ma niente di tutto questo può aiutarci a scegliere, a prendere delle decisioni. Siamo soli. Tu, noi, e la nostra anima. Soli a combattere la nostra guerra interiore, soli con i nostri fantasmi, soli, sì, ma con la compagnia dei nostri sogni, “desideri di felicità”.
“Le più feroci non hanno un cuore come il tuo. Fuggi quando vuoi, e la storia sarà invertita: Apollo scappa e Dafne lo rincorre; la colomba insegue il grifone; la mite cerva corre ad afferrare la tigre. Vana corsa, quando la vigliaccheria ci insegue e la prodezza fugge.” (W. Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate. Elena: atto II, scena I)
Non avere paura, non farti vincere dalla “vigliaccheria”, mantieni salda la tua “prodezza”, non farla scappare ma lascia andare il passato, insegui ciò di cui hai bisogno, ciò in cui credi. Se non pensi di farcela puoi sempre scappare, la fuga, però, non ti porterà lontano, tornerai al punto di partenza, tornerai a fare i conti con la tua mente, quella che non conosci ma ti governa, come vuole lei. Fai pace con te stesso, ascoltati e troverai tutte le risposte che stai cercando. Troverai te stesso. Si tratta di un percorso arduo, sempre in salita, mai una tregua; la strada è lunga una vita ma, Diavolo, quanto è bello vivere, senza scappare, mai.

“It’s funny how some distance makes everything seem small
And the fears that once controlled me can’t get to me at all
It’s time to see what I can do
To test the limits and break through
No right, no wrong, no rules for me
I’m free. Let it go, let it go
I am one with the wind and sky
Let it go, let it go
You’ll never see me cry
Here I stand and here I stay
Let the storm rage on” (Frozen, il regno di ghiaccio, 2013)
E’ davvero divertente vedere quanto grandi distanze facciano sembrare tutto così piccolo, quanto la nostra paura di ieri sia svanita lasciando spazio a ciò che siamo, a ciò che, realmente, possiamo fare. Non esistono limiti, siamo uomini liberi, non esiste qualcosa di giusto e qualcosa di sbagliato, limitandoci, ovviamente, al lecito tralasciando l’illecito. Possiamo scegliere. Lascialo andare, quel passato che ti tormenta, quel presente che ti annebbia la vista. Guarda avanti e nessuno ti vedrà mai piangere. Sei lì, ovunque tu sia, è lì che devi stare, lì dove devi iniziare a costruire. Non parliamo di luoghi fisici ma di mente. L’anima è ferma laddove il corpo si muove, l’anima è sempre nello stesso posto: dentro di te. Parti da lì. Dimenticati del male e, soprattutto, “non ti curar di loro ma guarda e passa”.
“Può ben dire la sua un leone, quando a dir la loro ci sono tanti asini in giro.” (W. Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate. Demetrio: atto V, scena I)

Anche in questo caso non è facile, si fa fatica a “non curarsi di loro”, a lasciar passare, a lasciar andare. Alcune decisioni non si possono digerire, non si può accettare di vivere in una Democrazia che si comporta peggio di una Oligarchia, non si può vedere un uomo solo al comando, un Despota non richiesto, una bolgia di finti populisti incatenati alla propria poltrona. Non si può accettare perché nessuno di noi, te compreso, può accondiscendere all’ipoteca del nostro Bel Paese. Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) è un assurdo in termini, garantisce una stabilità governativa ed è il baratro dei sudditi; questo siamo, sudditi privi di capacità decisionale, degli inconsapevoli inetti. Non è immediato mettere in pratica quanto detto fino a qui, non siamo capaci di lasciarlo andare, no, la nostra mente e il nostro cuore pensano ad una cosa sola:

Non c’è molto altro da dire, se non la speranza di vivere ancora, sempre meglio, di proseguire, di vedere cambiare le generazioni, avanzare la tecnologia, scoprire che la mente umana può fare tante cose buone. Non smetterò mai di ribadire un solo, semplice, unico e univoco, concetto: studiate, oh capre, solo noi possiamo cambiare il nostro futuro, nel frattempo: LET IT GO.
Dott.sa Arianna Forni