INTERVISTA: Giovanni Motta – gli occhi della realtà sono quelli di un bambino
“Quando a Johnny va che strane cose fa
Lui può spostare tutto col pensiero
È timido e sincero di tutti tutto sa
Poiché legge nel pensiero […]
Se a Johnny gira e va che strane cose fa
Lui vola con la forza del pensiero
Ci riesce per davvero chissà poi come fa
Ma che affascinante è Johnny” (Cristina D’Avena, 1994, “E’ quasi magia Johnny”)
Così come Johnny, sempre alla ricerca di tornare agli anni migliori della sua vita, disposto a tutto pur di ritrovare la spensieratezza dell’età infantile, le emozioni forti caratteristiche dei bambini, le gioie e i dolori, anche Giovanni Motta ci ripropone, con ancora più impatto emotivo, le stesse sensazioni. Il suo JonnyBoy è diverso, siamo noi, con le nostre paure, la meraviglia e lo stupore quotidiano, con la voglia di crescere, di volare, di andare lontano pur mantenendoci ben saldi alla realtà quotidiana. JonnyBoy risiede nell’anima di ognuno di noi, qualcuno lo ascolta, qualcuno si ricorda di averlo ma evita di consultarlo, altri fingono di averlo perso nel corso della strada verso l’età adulta: non è vero, lui c’è. Giovanni Motta riesce a mostrarcelo, ad entrare nella nostra mente; può commuoverci, può farci ridere e sorridere, può dimostrarci di avere ancora bisogno di quel bambino che siamo stati e che, forse, sempre saremo.
1) Quando sei nato e dove?
Mi chiamo Giovanni Motta, ho 49 anni e vivo a Verona, nella meravigliosa Valpolicella.
2) Da dove nasce la tua espressione artistica?
Per comunicare in modo originale il mio rapporto con la realtà, per quanto riguarda la mia esperienza quotidiana cerco di confrontarmi con le mie emozioni, continuamente, ed inoltre mi interessa il tema del bambino interiore e per esplorarlo viaggio letteralmente nel tempo, nel passato, alla ricerca di stati emozionali perduti che mi offrono informazioni che uso per esprimere la mia arte.

3) Quali sono le tue fonti di ispirazione? I tuoi maestri?
Il mondo degli anime e manga Giapponesi hanno fortemente influenzato il mio sguardo sul mondo e anche la cultura orientale ha su di me un forte fascino. Il mondo dei video game nostalgici anni ’80 con le loro grafiche psichedeliche. Gli artisti della secessione Viennese Klimt, Shiele e Kokoshka e alcuni impressionisti per la loro capacità di trasmettere emozioni dirette. Marcel Proust e James Hillman per le loro riflessioni sulla memoria e sul destino.
Sintetizzando al massimo questi sono i cardini della mia ispirazione.

4) In generale, cosa pensi degli artisti di oggi e del mondo dell’arte contemporanea?
Penso che, come in tutti i campi, ci sia una grande varietà. Gli artisti di oggi, come me, cioè che fanno dell’arte il loro mestiere sono, dal mio punto di vista, tutti meritevoli di grande rispetto e ammirazione al di là dei loro risultati. Credere nella propria arte e cercare di vivere grazie ad essa è una missione complessa e coraggiosa. Ci sono artisti che riescono a mettere insieme tutti gli ingredienti necessari, talento, capacità, abnegazione, studio, ricerca, metodo, investimenti, relazioni, fortuna e questa ricetta li porta a fare bene ed ad avere successo vivendo da protagonisti e poi ci sono artisti che, non avendo tutti gli ingredienti necessari, fanno più fatica, ma lottano e cercano di portare avanti ugualmente i loro progetti. Personalmente preferisco gli artisti che restano umili e solidi, che amano confrontarsi e collaborare. L’arte contemporanea è all’inizio di una crisi profonda, un passaggio, caratterizzato dall’avvento della Crypto arte e arte digitale in generale, un nuovo movimento/corrente che sta per arrivare producendo l’effetto di un uragano su un paesino di campagna.
5) Da dove nasce il tuo processo cognitivo nella realizzazione delle tue opere?
Ho un sistema tutto mio per creare un’opera, studiato e perfezionato nel corso del tempo, hahah! Sono come una scatola di cartone stracolma di oggetti di tutte le tipologie, da una semplice penna, ad un giocattolo, una lettera, una foglia, un aereo di carta, una fotografia etc etc etc, infiniti oggetti in questa scatola. Grazie alla meditazione riesco a tornare indietro nel tempo, anche al periodo dell’infanzia. In questo viaggio interiore vedo: dettagli, colori, profumi o suoni. Recupero anche stati emozionali, provo forti sensazioni: calore, freddo, gioia, tristezza. Ad un certo punto mi cattura qualcosa, una particolare situazione dove riconosco alcune cose, come un oggetto oppure una scenografia. Raccolgo nella mente le informazioni, concludo la meditazione e riporto su un foglio tutto quello che posso. Poi inizia la fase di progettazione, scelta delle immagini, disegno e composizione. E poi via come il vento verso la realizzazione dell’immagine che poi diventerà un dipinto o un’opera Crypto.

6) Essere un artista, oggi, non è tra le scelte più semplici: cosa pensi a riguardo?
Guarda, lo dici a me che per 30 anni ho lavorato come direttore creativo nel mondo della comunicazione trattenendo la passione per l’arte e mettendola sempre al secondo posto. Poi due anni fa ho deciso di dedicarmi completamente e ora è il mio lavoro. Penso che se vuoi intraprendere questa carriera devi prepararti interiormente, fare un viaggio in profondità e cercare di capire se questa strada è quella giusta, lo devi sentire dentro, come un orgasmo. Ci sono molti fattori che sei costretto a considerare, il talento e la capacità di realizzare un buon pezzo non sono assolutamente sufficienti. Per poter esprimere la propria arte è fondamentale conoscere sé stessi, andare così tanto in fondo da aver colto anche le sfumature più leggere. Essere un artista può voler dire non essere compresi, capiti, può vole dire essere giudicati, criticati. La sicurezza in se stessi è minata quotidianamente e l’unica cosa che ti aiuta ad andare avanti è la fede nelle tue competenze e abilità che devono essere costantemente messe alla prova e migliorate.
7) Cosa significa Arte? Cosa significa fare Arte? Cosa significa Osservare l’Arte?
L’arte per me è una fede. Fare arte significa rendere visibile ai sensi la tua visione del mondo in relazione con te stesso e gli altri. Osservare l’arte significa confrontarsi con Madre Natura.

8) Entrando nello specifico: potresti raccontarci la genesi di Jonny? Chi è? Cosa rappresenta? Che affinità ha con il tuo IO e il tuo essere artista?
A questa domanda rispondo sempre cosi: JonnyBoy è un personaggio dell’Anime della vita, è il bambino interiore, è il soggetto con il quale esploro le dinamiche del essere umano che, diventando grande, tende a dimenticare il suo bambino perdendone il contatto. JonnyBoy è nei miei dipinti, sotto forma di scultura, schizzo, file 3D, è ovunque, sempre nella mia testa ed in parte sono io. Grazie a Jonny che diventerà, speriamo, un video game, continuò a permettere alle persone di tornare bambini. Picasso aveva capito questo concetto molto bene, hahaha!
Jonny ha sempre la stessa espressione che racchiude 3 differenti stati d’animo, paura che ha un’accezione negativa, meraviglia che ha un’accezione positiva e stupore che è intermedia.
Lo spettatore, a seconda del proprio stato d’animo, si specchia in Jonny e si sente compreso o almeno questo è quello che vorrei che succedesse, hahaha!

9) Pittura e scultura sono spesso, troppo spesso, dissociate l’una dall’altra, tu riesci a fonderle in una stessa arte che si completa l’una con l’altra: come mai la scelta di esprimerti attraverso tecniche e stili diversi?
Semplicemente perché passo ed ho passato ore e ore di tempo ad esercitarmi e quando senti la consapevolezza nei tuoi mezzi desideri esprimerli tutti cercando di fonderli e coniugarli in un unico linguaggio più o meno comprensibile.
10) Cosa rappresentano i fumetti nella tua crescita personale e artistica?
I fumetti, ma con più precisione gli Anime Giapponesi e i manga sono uno dei pilastri della costruzione della mia infanzia. Hanno influenzato la mia visione del mondo e ancora oggi sono per me fonte di ispirazione. Negli Anime e Manga trovi l’essenza dell’esistenza raccontati con una cura e una pazienza tali da entrare definitivamente nel tuo cuore.

11) Progetti a breve termine?
Ho una collettiva in germania proprio ora e una personale a Shangai in Aprile. Inoltre ho un programma organizzato per entrare in altre piattaforme di Crypto Arte come MAkersplace, NiftyGateaway oppure Opensea, che sono sostanzialmente gallerie di arte Crypto on line. Ad ora io lavoro con Superare.com, la più importante al mondo.
12) Il tuo ricordo più bello legato al mondo dell’arte?
Il giorno in cui sono entrato nel mio nuovo laboratorio ed ho pensato: “bravo Giovanni, ora si fa sul serio, hahahah” e mi sono fatto una gran risata!
Dott.sa Arianna Forni
